M. Barrès (1862-1923), scrittore e uomo politico, nel corso della sua vita volle coniugare l’opera letteraria all’azione. Poco più che ventenne, il suo primo ciclo di romanzi, le Culte du moi, ne fa già il “maître à penser” di una generazione. Oltre ai romanzi e ai numerosissimi articoli d’argomento letterario e politico, Barrès ha lasciato molte pagine di viaggio nelle quali le reazioni dell’anima ai luoghi vengono a costituire le tappe d’un percorso d’ideale presa di coscienza del proprio Io. Visitò l’Italia, soggiornando a Siena, a Ravenna, a Firenze e soprat- tutto nella città di Venezia che gli ispirò La mort de Venise, uno dei suoi libri più felici.
Francis Hopkinson Smith è nato a Baltimora, nel Maryland, nel 1838 ed è un discendente di Francis Hopkinson, uno dei firmatari della Dichiarazione di Indipendenza Americana. Iniziò da autodidatta a maneggiare il pennello durante gli annidell’adolescenza dipingendo i paesaggi del Maryland, per poi intraprendere la carriera di ingegnere navale che lo porterà a realizzare grandi opere, fra cui le fondamenta della Statua della Libertà. Nel 1880 lasciò l’ingegneria per dedicarsi all’arte, divenendo un pittore di successo di paesaggi en plein-air. Smith è anche noto anche come autore di numerosi racconti brevi e romanzi, fra i quali Gondola Days, pubblicato nel 1897
Storico, scrittore, slavista, Roberto Coaloa è biografo dell’ultimo imperatore Carlo d’Asburgo, professore all’università di Paris-IV Sorbonne. Si occupa di storia dei paesi danubiani e dell’Europa orientale. È docente all’Istituto di studi politici di Strasburgo. A Parigi è fondatore di Sneige. Per Feltrinelli ha curato lo scritto pacifista di Tolstoj, Guerra e rivoluzione. Critico letterario, collabora a “La Stampa”, scrive di musica, si dedica al cinema, alla fotografia e alla somma arte della flânerie.
* foto: Roberto Coaloa fotografato alla Biblioteca Braidense da Ambra Pegorari